E’ abbastanza deludente la performance del trio comico, Aldo Giovanni e Giacomo, giunto a Catania per tre serate sold out, che evidentemente camminano sulla via della fama dei tre, sicuramente non sulla strada della consistenza dello spettacolo.
“Ammutta Muddica” per i non siculi “spingi la mollica”, per l’ appunto si spinge per due ore sulla totale inconsistenza del copione.
Gli sketch sono banali e sono supportati tutti dalla mimica facciale di Aldo, che però, anche quella dopo un po’ lascia il tempo che trova e, dalla bravura della moglie di quest’ ultimo l’ attrice Silvana Fallisi che reggono la scena in toto, supportando un copione inesistente e le solite battute di sempre di Giacomo, sempre nel ruolo del guastafeste e, Giovanni in quello ormai stantio del “so tutto io”.
Forse sarebbe il caso di abbandonare un po’ i cliché triti e ritriti del trio che trascinano uno spettacolo senza basi per due ore, sino allo sfinimento, anche perché il presunto filo conduttore, ovvero la precarietà della società odierna, si perde nelle vie di scene che alla fine non hanno neanche una conclusione reale.
I vari quadri sono inframmezzate da sketch dietro le quinte, che vengono passati per live, ovvero effettuati al momento, ma per chi conosce bene il dietro le quinte del teatro Metropolitan, sa benissimo che il backstage che si vede non corrisponde in nulla, al teatro in questione.
Ci si chiede, pertanto, perché questa mera presa in giro dello spettatore, con tanto di cameraman che viene fatto entrare in scena all’ inizio dello spettacolo e che, in realtà, effettua in quel momento, l’ unica reale ripresa live.
Insomma, ci si augura che i tre cambino copione, non allo spettacolo, ma al loro modo di impostare film, teatro e anche spot pubblicitari, sempre fini a se stessi e che orami mancano del guizzo iniziale, visto che quello slancio si trascina da anni e non si è mai evoluto, va da se che ormai lo sprint si è perso e l’ entusiasmo alla risate dei primi anni si è coperto di polvere.
Il copione va spolverato, rivisto e rinnovato. La strada cambiata, perché solo le facce di Aldo, ormai, non sono più sufficienti a coprire la totale inesistenza di un reale copione.